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lunedì 19 aprile 2010

LIBRO EDITO : LA GIOVINEZZA NON MUORE


L'ULTIMA FATICA DI FRANCESCO BALDASSI (CHE IO CONOSCA)
(MA IL POETA MI HA GIA' COMUNICATO DI AVER EDITO UN ALTRO VOLUME)

LA GIOVINEZZA NON MUORE
(TABULA FATI)





La giovinezza non muore. - Poesie (Tabula Fati 2009)

Le poesie di Francesco Baldassi sono d’arrendevole grazia e tuttavia potenti, fino a sembrare tragiche. Ma ‘l’illimite follia della Passione’ dà senso ad ogni cosa, al dolore ed al disfacimento, perfettamente scrutati e consumati, cui si aggiungono… uno spaesamento, una stanchezza ‘…della carne / indurita nella terra del patire’.
Ed è il senso religioso che dà senso alle cose, il Mistero tra i misteri del totalmente Altro che pervade le esistenze creaturali, patria ed esilio che Dio ha voluto condividere nella pazzia della croce.
Poesie mature, colte e insieme colloquiali, coniugate con la sapienza di una vena che pare elegantemente narrativa e che si traduce in versi risoluti, capaci di portare gli oggetti del cielo sulla terra e viceversa, uno scambio vitale e necessario al vivere.
Su tutto, svetta una sorprendente capacità di ‘far vedere’ l’intimità dell’essere che ricerca e non si stanca e, alla fine, trova una tenera carezza…

[ISBN-978-88-7475-171-6]

Pag. 80 - € 7,00


Dalla presentazione di Matteo Pugliares


Ha ragione Matteo Pugliares quando nella sua incisiva presentazione parla di un viaggio, un movimento inteso come inevitabile cambiamento, dalla tensione interiore causata dallo scorrere dei tempi dell’anima.
In effetti Baldassi rivela un progressivo approccio alla fede con un percorso tutto interiore che lo porta a riscoprire l’innata spiritualità di ogni essere umano e che nel caso specifico si manifesta in un sentire e percepire convergente con la religione cristiana.
Non ci è dato di conoscere il motivo di questo avvicinamento, ma ritengo che non sia improbabile possa derivare da una visione della vita meno pragmatica e positivista in forza di un approfondimento che, nella ricerca dell’IO, ha trovato spiragli per tentare di approdare all’Assoluto.
Quindi, più che una conversione, potrei dire che il tutto riviene da un percorso filosofico che, attraverso l’introspezione, ha svelato nature sopite, finendo con il consentire la percezione di una verità sul perché della vita.
La poetica di Baldassi, che già avevo apprezzato in L’involucro del nulla, raccolta influenzata in modo marcato dall’ermetismo e che posso considerare propedeutica dell’attuale, come del resto anche evidenziato dall’autore nella sua nota, qui stranamente si fa più limpida, meno incline a svariate interpretazioni, come l’artista avesse acquisito certezze in quel lungo cammino ora arrivato alla meta.
Si apprezza, in particolar modo, la linearità dei versi, il fluido scorrere delle parole, in immagini di grande effetto, che nulla hanno a che vedere con il misticismo, ma sono il frutto di una riflessione sulla condizione umana e sul Supremo che ne ha delineato i contorni affinché l’uomo, che vuole sapere con il cuore, in questa consapevolezza trovi la via della verità.
La giovinezza non muore è un’opera di sicuro interesse e presenta il non trascurabile vantaggio di essere accessibile anche a chi, pur non credente, ricerchi in sé il mistero della vita.

Renzo Montagnoli

SELEZIONE DI POESIE


 LA LUNA E LA CROCE




Tutto si raduna
dentro il cuore.
Ma il centro dell’estasi
condona la bellezza
che la vita
raccoglie depurata
dagli assalti che appannano lo sguardo.
In questo pellegrinare muto
sora un suolo straniero
ogni minuta stilla
che feconda il volare della vita
si accascia
dentro le pupille dell’amore.


L’IMMENSO UNIVERSALE

L’immenso universale di tutta
l’essenza dello spazio umano
fluisce dalla genesi / del desiderio
come da un’eco
di là dalla barriera dell’inizio

sì da perdere il cuore
in tanta grandiosità
dello sgomento.

*
Ma il ritmo dei giorni attesta
l’incalzare del tempo ed il bisogno
che nasce dal mistero
sorpreso nell’istante che frantuma
la soglia incommensurabile
del cielo.

*
All’origine
così trasfigurammo la presenza:
nel cavalcare indenni lo sconcerto
e l’immortalità dei giorni
per la grande irruzione dell’eterno.



L'ALTEZZA DEI PIANETI.

Quello che chiede il cuore:

l’indizio / di un lieto aprirsi al sole,
un sentimento / che accenda la pietà.

Ma queste stagioni della mente
trasvolano il pensiero.

Così l’attardarsi lungo l’itinerario
che genera la sorte degli umani
discopre l’abisso della contrizione.

*
Nel mondo si consuma il sacrificio.

E a volte l’altezza dei pianeti
s’arresta inorridita.

*
In tanta fissità la lontananza
dello sguardo centrato sul silenzio
tristemente si perde
nella sconfitta enorme della vita.

Ma il bene
che affonda nello spazio universale
la sua solarità
riaffiora sulla carne degli umani
in verdi primavere di letizia.



IL TUO COLORE 

Incontro il mondo. E come
dalle parvenze di altra ombra
discosto il desiderio di ghermirti.

È vuoto come nebbia il tuo colore!

Così m’avvolgo in questa densità
che l’altezza rischiara di sereno.

*
Novelle sere a lambirti di distese
e nell’anima un dolce
prolungato sospiro di memorie.

Ma già il caldo di un vento greve accerchia
il rumore che stringe la mia vita.

Odo allora la terra
che giace confinata dentro il cuore.

*
E questo riandare sulla superficie
coperta dal clamore degli umani
inquieta il mio lamento.

Così m’attardo ancora a ricomporre
i fremiti della mia trepidazione
sgorgata dal dolore dell’esilio.


SI CONTINUA CON ALTRE POESIE DELLO STESSO VOLUME 
A RISENTIRCI